03.02.2025 11:43
GIORNO MEMORIA. BORDIN IN AULA: RICORDARE MORTI PER INSEGNARE A VIVI

Celebrazione in Palazzo Cr. Fedriga: antisemitismo dilagante con la scusa dell'antisionismo

(ACON) Trieste, 3 feb - "Non è un rito stanco, non sono parole superflue. Anzi con il passare degli anni diventa sempre più necessario ricordare l'orrore nazista".

Lo ha detto Mauro Bordin, presidente del Consiglio regionale, durante la celebrazione del Giorno della Memoria, intervenendo al termine di un toccante filmato sui campi di concentramento proiettato in Aula.

"Ricordare è sempre più importante - ha aggiunto Bordin - perché inevitabilmente vengono a mancare, anno dopo anno, i testimoni diretti dell'orrore della Shoah. Ma anche perché gli ottant'anni che il mondo ha vissuto dopo la liberazione di Auschwitz hanno purtroppo dimostrato che l'essere umano ha la memoria corta. E, come è scritto su un monumento a Dachau, chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo".

Il massimo rappresentante dell'Assemblea legislativa ha ricordato che "in troppi Paesi ancora assistiamo a parole e pratiche di antisemitismo, alla discriminazione su base dell'etnia e del genere, al mancato rispetto del principio di pari dignità e uguaglianza di tutti i cittadini che è il fulcro della Costituzione italiana e delle Carte fondamentali dei Paesi occidentali. Questa Giornata - ha auspicato ancora Bordin - deve allora rappresentare lo stimolo a impegnarsi ancora di più per il rispetto dei diritti umani e per il contrasto a ogni forma di odio e di violenza".

Il presidente ha poi sinteticamente ripercorso quel che avvenne in Friuli Venezia Giulia, una regione che ha una storia particolare in quanto dopo l'8 settembre del 1943 entrò direttamente a far parte del Terzo Reich. "Già nell'ottobre di quell'anno - ha ricordato Bordin - a Trieste ci fu un primo rastrellamento di cittadini ebrei, e nel gennaio del 1944 si dovette assistere alla deportazione di anziani e malati della casa di riposo israelitica. I tre campi di concentramento realizzati in Friuli Venezia Giulia - quelli di Gonars e Visco, oltre alla Risiera di San Sabba a Trieste - sono la tragica testimonianza di una violenza insensata che vide purtroppo anche molti italiani collaborare con la Germania nazista, come ha ricordato la senatrice a vita Liliana Segre nella lettera inviata due anni fa a quest'Aula proprio in occasione della Giornata internazionale".

"Il peso del passato - ha concluso il presidente del Cr Fvg - ci deve allora spingere a tramandare la memoria di quel che successe, una memoria che diventa patrimonio prezioso per le giovani generazioni. Mai come in questa occasione ricordare i morti significa infatti insegnare ai vivi".

A seguire, il governatore Massimiliano Fedriga ha espresso massima preoccupazione "per il rigurgito di antisemitismo che vediamo anche in molti Paesi europei. Con la scusa dell'antisionismo dilaga l'antisemitismo, troppe volte sui social si assiste a una propaganda che è drammatica per le nostre democrazie. Ci sono anche rigurgiti di negazionismo a proposito delle persecuzioni naziste, post che dicono che si tratta di favole quando invece venne tolta la vita a milioni di persone".

Fedriga ha fatto poi diretto riferimento ai fatti del 7 ottobre 2023, "ovvero ai pogrom recenti in Israele, perché in quell'occasione i terroristi andarono a cercare civili innocenti per torturarli e ucciderli. Mi auguro - ha concluso il presidente della Regione - che tutte le istituzioni democratiche abbiano una voce univoca di condanna chiara e netta rispetto a queste persecuzioni, che non vanno mai dimenticate". ACON/FA-fc



  • L'intervento in Aula di Mauro Bordin, presidente del Consiglio regionale Fvg
  • L'Aula durante la proiezione del filmato sui campi di concentramento nazisti
  • Un momento dell'intervento del governatore Massimiliano Fedriga. Alle sue spalle il presidente del Cr Fvg, Mauro Bordin
  • L'aula del Consiglio durante la celebrazione del Giorno della Memoria
  • Un altro momento dell'intervento del presidente Bordin
  • Un altro momento della celebrazione in Aula
  • La proiezione del filmato sugli orrori della Shoah