23.12.2024 15:13
STORIA. RESTITUIRE CALAMAIO TRATTATO 1797, BORDIN SCRIVE A VENEZIA
Iniziativa partita dalla scuola. L'obiettivo è riportarlo ed
esporlo a Villa Manin
(ACON) Codroipo (Ud), 23 dic - Un'iniziativa che unisce storia,
cultura e spirito comunitario. Alla richiesta degli alunni della
scuola secondaria di primo grado G. Bianchi di Codroipo,
presentata al Museo storico Navale di Venezia per riportare a
Villa Manin il calamaio utilizzato il 17 ottobre 1797 per la
firma del Trattato di Campoformido, si è unito il presidente del
Consiglio regionale del Fvg, Mauro Bordin, che manifesta il suo
sostegno in una lettera indirizzata all'istituto veneto.
"Non posso che esprimere - scrive Bordin - un plauso
all'iniziativa e supportare la proposta dei ragazzi di esporre il
calamaio utilizzato per la stipula del Trattato di Campoformido
negli spazi museali di Villa Manin. L'importante complesso
architettonico di origine cinquecentesca è uno dei simboli della
nostra regione. In esso sono state scritte pagine importanti
della nostra storia e oggi ospita uno dei principali poli
culturali del Friuli Venezia Giulia".
Il presidente del Cr sottolinea come l'iniziativa rappresenti
un'occasione per rafforzare il legame tra il territorio e la sua
storia: "Auspico pertanto che si individui una soluzione per
restituire questo importante cimelio alla sua originaria
collocazione".
Il professor Luca Fabbro, in qualità di promotore dell'iniziativa
dentro l'istituto comprensivo di Codroipo, esprime "grande
soddisfazione per il fatto che la presidenza del Consiglio
regionale se ne stia facendo a sua volta carico, in vista del
ritorno del calamaio nel suo luogo d'origine. L'auspicio è che il
Museo navale di Venezia mostri sensibilità al riguardo e consenta
a questo importante tassello della storia europea di trovare
piena valorizzazione nel contesto della Villa Manin di
Passariano".
A ribadire l'importanza del progetto è il vicesindaco di
Codroipo, Giacomo Trevisan, che, come già ad ottobre, in
occasione della commemorazione della firma del trattato a Villa
Manin, ringrazia "i ragazzi della scuola secondaria di primo
grado Bianchi e i loro insegnanti per la capacità che dimostrano
nel saper leggere e vivere la storia in modo coinvolgente, e la
presidenza del Consiglio regionale per aver preso a cuore la
proposta di riportare a Passariano il calamaio. Spero che
l'iniziativa venga accolta, così da arricchire la villa di un
altro tassello per raccontare in modo sempre più affascinante la
sua storia, che è storia d'Europa, e di cui l'epoca napoleonica
in particolare può essere uno dei punti di forza per il richiamo
turistico".
L'iniziativa degli studenti e il sostegno delle istituzioni
regionali si collocano in un contesto più ampio di valorizzazione
del patrimonio storico e culturale del Friuli Venezia Giulia.
Restituire al calamaio la sua collocazione originaria a Villa
Manin rappresenterebbe un segnale concreto di attenzione alla
memoria storica e alle radici comuni dell'area transfrontaliera
Alpe Adria. Una decisione che, come sottolineato nella lettera
dai ragazzi, consentirebbe al prezioso oggetto di assumere un
ruolo centrale in uno dei luoghi più significativi della storia
regionale.
ACON/AD-fa