20.11.2024 15:39
FOTOVOLTAICO. NO A ROMANS, PETIZIONE A BORDIN. ESAME IN IV COMMISSIONE
(ACON) Trieste, 20 nov - A Romans d'Isonzo c'è in ballo la
costruzione di un impianto fotovoltaico a terra della potenza di
picco di 11.999 kW in cessione totale, un progetto unico ma di
fatto suddiviso in due lotti, su una superficie catastale totale
di 168.768 metri quadrati. In tre settimane si sono mobilitati
tutti e in 876 abitanti, sindaco in testa ma con l'avallo
trasversale delle forze politiche, hanno detto no sottoscrivendo
una petizione in tal senso per esprimere "contrarietà al progetto
e, in generale, al deturpamento indiscriminato e insensato del
patrimonio ambientale, paesaggistico e agricolo".
Il documento, giunto sul tavolo del presidente del Consiglio
regionale, Mauro Bordin, è stato illustrato dal primo cittadino
di Romans, Michele Calligaris, accompagnato da alcuni assessori e
supportato anche dai consiglieri Diego Moretti, Rosaria Capozzi,
Furio Honsell, Giulia Massolino, Marco Putto, Enrico Bullian e
Serena Pellegrino.
Cartine alla mano, il sindaco ha ribadito che "i due siti
interessano in modo diretto il tessuto urbano residenziale, nelle
vie del Castelliere e Nazario Sauro, caratterizzate dalla
presenza di innumerevoli unità abitative che, nel caso, si
affaccerebbero verso i due impianti con rilevante impatto
ambientale e sociale".
Ecco che, all'Assemblea legislativa regionale, i firmatari
chiedono "l'individuazione delle aree idonee, non idonee,
ordinarie e vietate per gli impianti fotovoltaici a terra, come
previsto dal decreto ministeriale del giugno scorso. In attesa,
si valuti la possibilità di intervenire con urgenza a modificare
la legge regionale 3/2024, vietando impianti a terra in vicinanza
delle aree residenziali e, in particolare, delle unità abitative,
scongiurando il proliferare di impianti realizzati in base a un
quadro normativo che è transitorio". Non da ultimo, come atto
prudenziale, siano "sospese le valutazioni dei progetti per i
quali non è stata avviato il procedimento di autorizzazione
unica".
"Perché non siamo contro l'energia elettrica, tanto più
fotovoltaica - hanno ribadito i presenti -, ma qui non sono state
studiate alternative che siamo ben disposti a discutere e
valutare e, oltretutto, si creerebbe un pericoloso precedente:
quello di consentire la costruzione di impianti, per giunta di
grandi dimensioni, in mezzo alle case".
Raccolti anche i commenti di Capozzi e Honsell sul no ad impianti
di forte impatto paesaggistico, il presidente Bordin ha
evidenziato che la Regione non è scevra dall'aver affrontato la
tematica del fotovoltaico e della transizione ecologica
attraverso leggi e delibere, sempre con il coinvolgimento di
cittadini e amministrazioni locali, come sicuramente avverrà
anche questa volta a cominciare dall'esame che ne farà la IV
Commissione, a cui compete per materia.
ACON/RCM-fc