25.09.2024 18:55
ALPINI. BORDIN: LIBRO SU 75 ANNI BRIGATA JULIA AVVICINERÀ I GIOVANI
(ACON) Udine, 25 set - Non è soltanto lunga ma anche intensa e
gloriosa, la storia della brigata alpina Julia. E i suoi primi 75
anni sono diventati un libro, "La Julia e i suoi alpini da 75
anni nella storia", realizzato in forma di fumetto da Marco
Trecalli, con una documentata introduzione storica del
giornalista Pierluigi Franco.
La novità editoriale è stata presentata stasera in un'affollata
sala conferenze della Fondazione Friuli di via Gemona a Udine,
alla presenza del presidente del Consiglio regionale, Mauro
Bordin.
"Quello tra gli alpini e il Friuli Venezia Giulia - ha commentato
Bordin a margine della presentazione - è un legame davvero
indissolubile, cementato da migliaia di esperienze individuali e
da momenti collettivi particolarmente significativi, come il
fondamentale impegno nella ricostruzione post-terremoto". "Ancora
oggi - ha ricordato il presidente della massima Assemblea
legislativa regionale - le nostre genti si identificano negli
alpini, nelle loro missioni in giro per il mondo ma anche nel
loro impegno quotidiano sul territorio, dove sono essenziali per
la riuscita di molte manifestazioni".
Tutto questo patrimonio "va trasmesso alle giovani generazioni -
ha concluso Bordin - e un libro a fumetti è probabilmente il modo
migliore per mettere in evidenza la storia e i valori della
brigata Julia".
L'obiettivo dunque è proprio "avvicinare il pubblico più
giovane", è stato detto anche nel corso della serata dagli autori
e dal generale Franco Del Favero, oggi al comando della brigata
Julia. Ma il fumetto è anche un modo per condensare in modo
sintetico i momenti-cardine di un reparto che ha alle spalle la
tradizione della Divisione Julia, la seconda guerra mondiale e le
campagne di Grecia e di Russia.
Tutti questi eventi vengono raccontati nelle tavole realizzate da
Trecalli, un fumettista che da molti anni si confronta con la
storia militare. Ma ampio spazio viene dedicato ovviamente anche
al dopoguerra - "quando gli alpini reduci di Russia contribuirono
alla ricostruzione di un grande Paese", come ha ricordato tra gli
applausi il generale Del Favero -, alla questione di Trieste,
agli anni della guerra fredda tornati in qualche modo di
attualità e alla straordinaria mobilitazione degli alpini nel
post-terremoto del 1976 in Friuli. "Il commissario Zamberletti
disse a quei tempi che la popolazione si fidava poco dei politici
- ha ricordato Del Favero - e l'unico modo per risultare
credibili di fronte alla gente era di mettere in campo gli
ufficiali degli alpini, e in casi estremi il comandante della
Julia e l'arcivescovo di Udine".
L'incontro-dibattito, moderato dal giornalista Gianandrea Gaiani,
ha ripreso anche il tema del passaggio dalla leva al
professionismo, dal reclutamento regionale a quello nazionale,
con alpini che oggi provengono da ogni latitudine d'Italia. Anche
l'introduzione del personale femminile, accolta all'inizio con un
pizzico di scetticismo e curiosità, "ha arricchito in modo
significativo i reparti", ha spiegato ancora il comandante.
Ripercorse anche le missioni internazionali di peacekeeping e in
particolare l'esperienza della Julia in Afghanistan.
Quanto al futuro, secondo Del Favero bisognerebbe "tornare a
portare i giovani soldati in montagna, che è la migliore palestra
per addestrarsi. Lì un comandante deve ragionare su molteplici e
diversi piani. Per essere moderni, gli alpini dovrebbero in
definitiva tornare a operare come nel passato".
Al termine della presentazione è stata inaugurata la mostra
fotografica che ripercorre - sempre a Udine, alla galleria Tina
Modotti di via Paolo Sarpi - i primi 75 anni della brigata Julia.
ACON/FA