19.06.2024 15:21
MOSTRE. BORDIN: STORIA BISIACARIA IN CR È STORIA DI IDENTITÀ E RADICI
(ACON) Trieste, 19 giu - Chi vuole scoprire per la prima volta
la Bisiacaria, ma anche chi vuole solo approfondire la storia di
questo pezzetto di terra del Friuli Venezia Giulia che si
sviluppa tra il fiume Isonzo, il Carso, il mare Adriatico e il
fiume Timavo, non resterà deluso dalla mostra allestita per circa
un mese dall'Associazione culturale bisiaca (Acb) di Ronchi dei
Legionari al secondo piano del Consiglio regionale, a Trieste, e
a cui il presidente Mauro Bordin, accompagnato dal consigliere
Diego Moretti che l'ha suggerita, ha dato il via oggi.
Ed è stato proprio Bordin a sottolineare per primo l'importanza
dell'esposizione, perché "narra un territorio, la sua identità,
la sua storia, le sue radici ed illustrarle in questa sede
dimostra l'attenzione che intendiamo rivolgere a tutte le
componenti identitarie e culturali della nostra regione,
evidenziandone le peculiarità, di cui oltretutto siamo fieri e
lavoriamo per valorizzarle. Perciò un'associazione che si muove
in tal senso non può che incarnare lo spirito di ciò che questa
Assemblea legislativa sostiene". Bordin ha quindi ricordato la
forma contributiva ideata dal Consiglio regionale, voluta per
sostenere proprio le piccole identità associative che vogliono
mettere in evidenza le storie e i luoghi anche meno noti del Fvg.
Tutti concetti fatti propri anche da Moretti.
Si parte dall'età dei castelli per passare all'epoca romana, alla
cristianizzazione e poi le persecuzioni religiose, il Medioevo e
lo Stato patriarcale, il dominio austriaco, lo sviluppo
nell'Ottocento, le prime industrie, sino ai complessi eventi del
Novecento. Ma sono le accalorate parole della presidente
dell'Acb, Chiara Moimas, che fanno capire l'amore che c'è intorno
a questo angolino di regione "a cui occhieggiano otto Comuni,
dove il più grande è Monfalcone" e "cinto dalle bianche pietraie
carsiche in mezzo alle quali cresce il sommaco, che in autunno
divampa", per poi degradare in una pianura piantumata e una
laguna di canneti "e infine si immerge nel mare Adriatico".
Ivan Portelli, storico e curatore del catalogo della mostra con
Desirée Dreos, ha poi fatto entrare i presenti nella storia
bisiaca e nelle peculiarità del suo dialetto con parole semplici
ma esaustive e ha spiegato che "l'esposizione è nata come
percorso divulgativo già nel 2018". "Però resta molto attuale -
ha fatto presente Moretti - e ha visto la preziosa collaborazione
di molte associazioni che si occupano di recupero della memoria e
delle tradizioni del nostro territorio".
ACON/RCM