26.03.2024 18:18
SALUTE. PETIZIONE IN CR, SALVARE PINETA CATTINARA E NON SPOSTARE BURLO
(ACON) Trieste, 26 mar - Paolo Radivo, portavoce del
Coordinamento Salviamo il Burlo e la pineta di Cattinara, ha
consegnato al presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin,
una petizione per salvare dall'abbattimento i quasi 400 alberi
che formano la pineta dell'ospedale triestino di Cattinara, del
piazzale dei bus e del parcheggio di cui usufruiscono i
dipendenti dell'Azienda sanitaria Asugi, ma anche pro
salvaguardia dell'autonomia dell'ospedale materno-infantile Burlo
Garofolo sempre di Trieste attraverso una moratoria sul suo
trasloco da via dell'Istria completandone l'efficientamento e
l'ampliamento già in corso (solo tra il 2015 e il 2022 - è stato
detto - sono stati spesi 13,5 milioni di euro per opere edili e
8,3 per attrezzature).
Non ultimo, una volta completata la terza torre del Cattinara, la
petizione chiede di dare precedenza alla ristrutturazione delle
torri medica e chirurgica secondo i più moderni parametri
ospedalieri, anche allestendo stanze singole di degenza con un
letto per l'accompagnatore, assumendo il personale ospedaliero
mancante e ampliando quanto prima il pronto soccorso.
Con Radivo, anche i medici Marino Andolina e Gianluca Festini e
la maestra della scuola elementare slovena di Cattinara, Ljuba
Leghissa. Inoltre, erano presenti i consiglieri regionali Giulia
Massolino e Simona Liguori (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg),
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), Rosaria Capozzi (M5S) e Serena
Pellegrino (Avs).
"La petizione porta le firme di 147 cittadini - hanno spiegato -
ma ne rappresenta oltre 10mila, ovvero i firmatari di una
precedente petizione di pari contenuti che non abbiamo potuto
depositare per motivi formali. A nostro dire, il trasloco del
Burlo, così come ora previsto, toglierebbe a Cattinara il suo
spiazzo verde; calamiterebbe ulteriore traffico e inquinamento
sia atmosferico, sia acustico; causerebbe un notevole impatto
paesaggistico; potrebbe aggravare il dissesto idrogeologico;
danneggerebbe la salute di bambini e personale del nido
d'infanzia comunale italiano, del nido d'infanzia Asugi-Burlo,
della scuola media e della scuola elementare slovena, nonché di
pazienti, operatori e visitatori dell'ospedale, residenti e
parrocchiani".
Inoltre, gli intervenuti hanno accusato che "voler realizzare nel
cortile interno dell'ospedale un cube hospital invece del
promesso giardino compensativo dei quasi 400 alberi costituisce
una palese modifica di quanto stabilito dai progetti definitivo
ed esecutivo. Peraltro, il trasloco del Burlo ha già provocato a
Cattinara danni ambientali, paesaggistici e viabilistici
indiretti con la costruzione sia del parcheggio sostitutivo di
quello per dipendenti, sia del padiglione servizi interaziendali
(comprendente i futuri laboratori del Burlo) con autosilo
sotterraneo, rotatoria e viadotto d'accesso".
Da parte di Massolino è stato sottolineato come si tratti di "un
progetto vecchio che non soddisfa i criteri attuali della salute
pubblica, nonché contestiamo anche il metodo con cui si è
proceduto, ovvero senza il coinvolgimento della cittadinanza e
degli operatori sanitari". Per Honsell "è un altro esempio di
fondi del Pnrr utilizzati per progetti superati, tanto per non
perdere soldi, invece si tratta di una eccellenza che rischia di
perdere la propria entità".
"Crediamo in questa causa e per questo la sosteniamo - ha
spiegato Capozzi -. Qui si parla anche di un edificio per il
quale sono già stati spesi dei soldi pubblici, perciò siamo
contrari a che venga svilito, oltre all'abbattimento di un
piccolo polmone verde per la città".
"Che questa petizione arrivi all'attenzione congiunta della III e
della IV Commissione - ha chiesto Pellegrino - perché qui
parliamo di salute ma anche di ambiente e si sta pensando di
tagliare centinaia di alberi. Inoltre, ritengo non si possa
continuare a costruire contenitori senza parlare con chi, poi, li
deve utilizzare".
Infine, da Liguori un pensiero ai più piccoli: "Trieste, ma anche
il Friuli Venezia Giulia, stanno attendendo che si concluda
l'hospice pediatrico, il luogo cioè dove anche i bambini possono
essere accompagnati nelle cure di fine vita. Temiamo che uno
sfasamento del cronoprogramma renda ancora più lunghi i tempi di
realizzo di questa importantissima struttura".
Un pensiero raccolto dal presidente Bordin che condivide "il
timore della collega Liguori perché anch'io ritengo che si debba
operare il più velocemente possibile per offrire le migliori cure
palliative ai più piccoli. Ne ho parlato anche con l'assessore
Riccardi, facendogli presente l'importanza di accelerare ogni
processo decisionale in quanto parliamo di bambini, verso i quali
non si può non essere particolarmente sensibili".
ACON/RCM-fc