21.03.2024 14:52
VITTIME MAFIA. BORDIN: CRIMINALITÀ ORGANIZZATA SI PUÒ COMBATTERE

Roberti: serve strategia comune fra tutte le istituzioni

(ACON) Trieste, 21 mar - Morirono nell'estate del 1992, nella tristemente nota strage di Via D'Amelio a Palermo, mentre da agenti di scorta proteggevano il magistrato Paolo Borsellino che indagava sui legami tra Stato e mafia. Due vite spezzate prematuramente, quella di Emanuela Loi e Walter Eddie Cosina, che come molti altri sono divenuti simbolo di coraggio e determinazione nella lotta alla criminalità organizzata.

A loro il Consiglio regionale, nella Giornata dedicata all'impegno delle vittime innocenti di mafia, ha voluto dedicare una commemorazione nella sala Tessitori di piazza Oberdan, a Trieste. Un evento per ricordare il loro sacrificio e impegno civile, ma anche per non dimenticare che oggi si può e si deve combattere la mafia e le altre forme di criminalità organizzata.

"Non è mai sufficiente ricordare e riconoscere il dovuto onore a tutti coloro che hanno combattuto contro le mafie - ha dichiarato il presidente del Cr, Mauro Bordin, portando i suoi saluti istituzionali -. La memoria è un richiamo fondamentale contro l'indifferenza".

Il presidente non ha nascosto la propria commozione durante la proiezione in sala del video con i 1009 nomi delle vittime di mafia. "Questi non sono soltanto nomi - ha commentato - ma, dietro di essi, ci sono storie di persone che, con il loro sacrificio, hanno trasmesso e trasmettono tutt'ora un grande impegno civile".

"La mafia - ha chiosato Bordin - è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e una fine. Non dobbiamo mai smettere di pensare che col nostro impegno si possa mettere la parola fine alla criminalità organizzata".

La necessità di mettere in campo un lavoro sinergico di tutte le istituzioni, ma anche dai cittadini per combattere la criminalità organizzata, è stata evidenziata dall'assessore regionale alle Autonomie Locali, Pierpaolo Roberti, ma anche da Enrico Sbriglia, presidente dell'Osservatorio regionale antimafia, da Antonio De Nicolo, procuratore distrettuale antimafia e antiterrorismo e da Antonella Cargnelutti, dirigente della Scuola allievi agenti della polizia di Stato di Trieste dove avevano svolto la formazione, a loro tempo, anche Loi e Cosina.

"Non esistono territorio felici in cui le mafie non possono attecchire - ha dichiarato l'assessore Roberti -. Bisogna sempre mantenere l'attenzione alta e adottare una strategia comune con tutte le istituzioni locali e statali per prevenire il radicamento della mafia sul territorio".

Irene Iannucci, dirigente della Casa circondariale di Tolmezzo, ha invece raccontato come sia difficile per chi lavora nei penitenziari approcciarsi a detenuti provenienti da associazioni mafiose. "È difficile relazionarsi con persone che hanno commesso dei reati terribili. Il mondo del 41 bis è un mondo in cui dobbiamo sempre tenere alta l'attenzione perchè dietro un sorriso e ogni lacrima si può nascondere la strumentalizazione".

Testimonianza molto sentita anche quella di Silvia Staner, nipote di Cosina. "Se mio zio e, come lui, altre persone sono morte - ha commentato Staner - la colpa è anche nostra. Le mafie sono una questione morale, di coscienza ed educazione. Il cambiamento deve nascere in primis da noi cittadini". Infine, un minuto di silenzio per ricordare tutte le vittime della mafia, ma non prima della lettura delle motivazioni, da parte di Sbriglia, del conferimento delle due medaglie d'oro al volore civile a Cosina e Loi, "barbaramente trucidati in agguato di stampo mafioso e che hanno assolto il proprio compito con grande coraggio e assoluta dedizione al dovere". ACON/SM-fc



  • Il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin
  • Antonella Cargnelutti, dirigente della Scuola allievi agenti della polizia di Stato di Trieste
  • Irene Iannucci, dirigente della Casa circondariale di Tolmezzo
  • Silvia Staner, nipote di Walter Eddie Cosina
  • Da sinistra, Antonio De Nicolo, procuratore distrettuale antimafia e antiterrorismo, e il presidente del Cr Fvg, Mauro Bordin
  • Il minuto di silenzio in sala Tessitori dedicato alle vittime innocenti di mafia
  • L'intervento del presidente ddell'Osservatorio regionale Antimafia, Enrico Sbriglia