20.12.2023 13:49
FINE ANNO. BORDIN: AUTONOMIA DA RAFFORZARE, IMMIGRAZIONE DA GESTIRE
(ACON) Trieste, 20 dic - Autonomia avanti tutta. Lo ha detto e
ripetuto Mauro Bordin nel corso della conferenza stampa di fine
anno, tracciando il bilancio dei suoi primi otto mesi da
presidente del Consiglio regionale. Perché il Friuli Venezia
Giulia ha già dimostrato, attraverso il lavoro delle
amministrazioni che si sono succedute nel tempo, "una buona
gestione delle risorse finanziarie" e questo ha sempre consentito
"una pronta risposta alle situazioni di emergenza: com'era
successo in passato per il Covid, quest'estate abbiamo subito
messo a disposizione i fondi per l'emergenza maltempo".
La sintesi del presidente è che "con l'autonomia è possibile
migliorare la qualità della vita dei propri cittadini". E dunque
bisogna insistere. "Alcuni percorsi - ha spiegato Bordin ai
giornalisti radunati nell'aula di piazza Oberdan, alla presenza
del vicepresidente Francesco Russo, dei vertici degli organismi
di garanzia e dei dirigenti apicali del Consiglio regionale -
sono stati già attivati, vedi le competenze dell'Ufficio
scolastico regionale, mentre altri andranno approfonditi, e penso
soprattutto alla sanità. Di sicuro non dobbiamo fermarci. E in
gennaio incontreremo anche il rinnovato vertice della Commissione
paritetica Stato-Regione".
Il presidente non si è sottratto di fronte alla domanda secca,
quasi da derby: prima l'autonomia o il presidenzialismo? "Prima
l'autonomia - ha risposto senza esitazioni -: la storia del
Friuli Venezia Giulia dimostra che si tratta di una grande
opportunità e non se ne deve avere paura. Chi la teme forse non è
convinto delle sue capacità di gestire il territorio". Più
tiepida la posizione sul presidenzialismo: "Se venisse adottato a
livello nazionale, innescherebbe meccanismi simili a quelli delle
Regioni. Il suo merito è garantire la stabilità, il suo limite la
riduzione degli spazi di confronto".
Sull'immigrazione invece, altro tema di stretta attualità, Bordin
invita all'equilibrio: "Chi propone soluzioni semplici lo fa per
motivi di comunicazione, in realtà è un argomento complesso".
L'auspicio è comunque "di gestire e non subire il fenomeno
migratorio, un movimento di persone che non si può bloccare come
se si trattasse di accendere o spegnere un interruttore. Di certo
- ha aggiunto il presidente del Cr Fvg - la nostra società sta
invecchiando, la denatalità è impressionante, e noi dovremo
assicurare al mercato del lavoro le risorse necessarie: servono
grande serietà e rigore nella gestione, per evitare situazioni
che imbarazzano". Il riferimento è al caso Silos di Trieste, di
cui avevano parlato esplicitamente in precedenza Russo ed Enrico
Sbriglia, il presidente dell'Osservatorio antimafia.
Quanto al possibile ritocco della legge elettorale, "il percorso
- ha assicurato il presidente, rispondendo a una domanda sui
possibili meccanismi di garanzia per la minoranza slovena - è
ancora tutto da costruire. Ricordo comunque che, al di là degli
automatismi legislativi, siamo già una regione multiculturale e
multilinguistica, in grado di fornire sostegno a queste realtà".
Dopo aver ricordato i numeri dell'attività del nuovo Cr
insediatosi il 26 aprile scorso, centrata in particolare sulle
manovre finanziarie di assestamento e di bilancio, e aver
auspicato un sempre maggiore protagonismo dei consiglieri
nell'iniziativa legislativa, Bordin ha ricordato due tematiche
che gli stanno a cuore, portate all'attenzione nazionale della
Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative. Si tratta
della riforma dello sport con i suoi riflessi problematici sul
mondo associativo ("Il presidente della Conferenza, Roberto
Ciambetti, ha chiesto un incontro al ministro Andrea Abodi") e
delle normative sull'organizzazione degli eventi, "con procedure
che non devono risultare troppo onerose per non scoraggiare chi
sul territorio desidera impegnarsi".
Bordin ha rivolto un pensiero affettuoso anche al suo
predecessore, Piero Mauro Zanin ("Mi ha lasciato in eredità una
struttura che funziona") e ai tanti corregionali all'estero:
"Sono reduce da una missione in Australia, dove ho trovato
persone che hanno ancora un legame enorme con il nostro
territorio, lo amano forse anche più di noi. E invito tutti - ha
concluso il presidente, quando gli è stato chiesto di formulare
il suo augurio per il 2024 - a riprendere a guardare il mondo con
gli occhi di un bambino, capace di apprezzare le piccole gioie
che troppo spesso noi adulti dimentichiamo, facendoci sovrastare
dai problemi".
ACON/FA