19.12.2023 18:51
CORECOM. BORDIN: GIORNALISTA MEDIATORE FONDAMENTALE CONTRO FAKE NEWS
(ACON) Trieste, 19 dic - "Il giornalista oggi ha una
responsabilità maggiore rispetto al passato soprattutto tenendo
conto dell'evoluzione che hanno avuto i mezzi di comunicazione a
partire dall'avvento dei social. Un arrivo dirompente, visto che
attraverso questo mezzo tutti comunicano di tutto, intervenendo
su contenuti che richiederebbero invece competenze specifiche".
Così Mauro Bordin, presidente del Consiglio regionale del Fvg,
intervenendo a inizio lavori del webinar dedicato all'uso
consapevole dei mezzi di comunicazione e al ruolo di mediazione
del giornalista e del servizio pubblico radiotelevisivo e
multimediale nel contrasto ai fenomeni di disinformazione e di
incitamento all'odio, organizzato dal Comitato regionale per le
comunicazioni (Corecom Fvg), in collaborazione con l'Autorità per
le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), l'Ordine dei giornalisti
regionale e l'ufficio Studi Rai-Radiotelevisione italiana.
"Una comunicazione incontrollata - ha proseguito Bordin - che
potrebbe fare emergere il pluralismo di voci, ma altrettanto
velocemente potrebbe trasformarsi in anarchia comunicativa: per
questo motivo chi si occupa di comunicazione ha il compito di
fornire un'informazione che non sia solo oggettiva e corretta, ma
diramata con i giusti tempi, modi e contenuti. Massima
attenzione, quindi, va data a termini e linguaggio utilizzati per
evitare che si vada ad alimentare, tramite i social, piazze
digitali, tensione e odio. Attenzione che deve essere prestata
anche nel mondo della politica".
"L'iniziativa - ha sottolineato Mario Trampus, presidente del
Corecom Fvg - nasce nell'ambito della nuova delega conferita da
quest'anno al Corecom in materia di Media Education, un'attività
educativa e didattica prevista nel Piano d'azione Ue per
l'istruzione digitale 2021-27 e finalizzata a sviluppare nella
società informazione e comprensione critica in merito alla natura
e alle categorie dei media, le tecniche da loro impiegate per
costruire messaggi comprensibili, i generi e i linguaggi
specifici".
Quattro gli interventi che hanno cercato di approfondire alcune
sfaccettature di un tema di grande attualità, sotto la guida di
Roberta Sartor, direttore del Servizio organi di garanzia del
Consiglio regionale.
Davide Gallino, dirigente dell'ufficio Alta formazione, rapporti
con università, biblioteca direzione studi, ricerche e
statistiche di Agcom ha fornito un quadro europeo e nazionale
sulle politiche dell'alfabetizzazione mediatica denunciando
"l'assenza di una chiara strategia in merito nel nostro Paese".
"A breve - ha commentato - cominceremo un'intensa attività di
formazione per il personale del Corecom e per i giornalisti, con
l'obiettivo principale di condividere esperienze e di poter
creare, attraverso una piattaforma comune, un deposito di
conoscenze a livello nazionale ed europeo".
Cristiano Degano, presidente dell'Ordine dei giornalisti del Fvg,
invece ha affrontato il problema della crisi della carta stampata
in difficoltà a causa di un'informazione affidata sempre più ai
social e agli algoritmi. Un contesto dove acquista un ruolo
fondamentale la mediazione del giornalista: "L'individuo si perde
all'interno del cosiddetto rumore informatico ed è esposto al
rischio di polarizzazione e disinformazione cadendo
nell'infodemia. Considerando il panorama attuale
dell'informazione, è quindi fondamentale il ruolo di chi è
professionalmente formato e aggiornato per accertare la
fondatezza delle notizie, verificarne le fonti e certificarne la
provenienza".
Alessandra Paradisi, vicedirettore ufficio Studi Rai, ha trattato
il ruolo di mediazione che può essere effettuato dalla Rai come
servizio pubblico anche attraverso la media literacy.
"Un aspetto che gioca un ruolo importante nel contrasto della
disinformazione on line è l'alfabetizzazione mediatica che deve
essere svolta con costanza, cercando di sviluppare il senso
critico nei giovani, ma anche nei cittadini per permettere loro
di distinguere tra un'informazione vera, falsa e verosimile. Per
questo motivo - ha spiegato - negli ultimi mesi abbiamo cercato
di affrontare questa tematica creando una rete e una
contaminazione di sapere inserendosi nell'asse della media
literacy. Insieme ad altri partner, inoltre, abbiamo presentato
una proposta per un codice di contrasto alla disinformazione che
vorremmo condividere con il mondo del giornalismo, valorizzando
il ruolo di mediatore".
Infine Letterio Scopelliti, giornalista professionista, scrittore
e fotoreporter, si è soffermato sull'importanza del fact-checking
e il contrasto delle fake news ricordando che "è importante
avvalersi di sistemi e procedure per la verifica delle notizie
nell'oceano selvaggio dell'informazione del web e del mondo dei
social network. Preservare la qualità dell'informazione nel
contesto digitale, diventa un passaggio necessario per evitare
fenomeni come quello dell'incitamento all'odio. Il fact-cheking è
un processo di verifica dell'accuratezza delle informazioni, ma
anche di foto o sequenze video con l'obiettivo di intercettare
notizie inesatte".
"Questa - secondo il reporter - è la vera sfida del giornalista
che può vincere rispondendo a tre domande: chi diffonde
l'informazione, quali sono le prove presentate e cosa dicono le
altre fonti. Unica reale via per non cadere vittime dei
disinformatori che possono agire spinti da diverse motivazioni,
dal profitto all'odio".
ACON/LI