07.12.2023 11:03
CAPORALATO. BORDIN: NESSUN TERRITORIO PUÒ CONSIDERARSI AL SICURO
Intervento del presidente Cr al convegno organizzato a Ts
dall'Osservatorio antimafia
(ACON) Trieste, 7 dic - "Nessun territorio può considerarsi al
sicuro e chiamarsi fuori dal pericolo delle infiltrazioni di
stampo mafioso, neppure nel Nordest delle piccole e medie
imprese". Lo ha detto Mauro Bordin, presidente del Consiglio
regionale, in apertura del convegno sul tema del caporalato
organizzato nell'aula di piazza Oberdan dall'Osservatorio
regionale antimafia (Ora) e introdotto dal vicepresidente del Cr,
Francesco Russo.
"In questi anni - ha aggiunto Bordin, che si trova in missione
all'estero e ha quindi inviato un videomessaggio - è emersa la
capacità delle organizzazioni criminali di mimetizzarsi
all'interno del tessuto economico, approfittando in particolare
delle situazioni di crisi come l'emergenza Covid, per prestare
aiuto alle realtà produttive in difficoltà e finire per
fagocitarle".
Un fenomeno, quello dell'illegale nascosto dietro l'apparenza
della legalità - ha osservato ancora il massimo rappresentante
dell'Assemblea legislativa - che riguarda anche il caporalato: "I
rapporti sulle cosiddette agromafie segnalano - ha ricordato
Bordin - il preoccupante aumento delle pseudo-imprese, delle
false cooperative o delle srl intestate a prestanomi,
organizzazioni messe in piedi tramite l'intermediazione illecita
di manodopera". Il presidente ha citato i dati nazionali
dell'Osservatorio Placido Rizzotto che parlano di 230mila
lavoratori irregolari nei campi, tra i quali 55mila donne,
"equivalenti a un quarto dell'intera forza-lavoro nel settore
agricolo. Un'economia sommersa che vale più di 150 miliardi di
euro l'anno".
Bordin ha legato il fenomeno del caporalato anche "alla forte
incidenza di manodopera non italiana" che subisce situazioni di
sfruttamento. "Se allarghiamo lo sguardo ai tanti extracomunitari
privi di permesso di soggiorno - ha aggiunto il presidente
dell'Aula - già sappiamo che la loro condizione di clandestinità
li rende facili prede del caporalato. E questi
lavoratori-fantasma - ha concluso - rischiano di alimentare i
guadagni della criminalità organizzata, in un intreccio di
irregolarità davvero difficile da sciogliere".
Dal presidente del Consiglio regionale è giunto anche un segnale
di convinto apprezzamento per il lavoro svolto dall'Osservatorio:
"È davvero motivo di orgoglio per la nostra regione poter
disporre di questo strumento di indagine e riflessione sul
fenomeno della criminalità organizzata".
Un ringraziamento all'Ora è giunto anche da Francesco Russo, che
nel suo breve saluto istituzionale ha ricordato come
"l'Osservatorio guidato da Enrico Sbriglia abbia tenuto alta
l'attenzione su un tema drammaticamente attuale, che incide sul
tessuto sociale, economico e politico anche in Fvg".
Russo ha ricordato i casi di cronaca degli ultimi anni che legge
come un richiamo a dare importanza "a rischi e denunce
circostanziate". Il vicepresidente ha infine sottolineato
l'importanza di coinvolgere le giovani generazioni, come ha fatto
l'Osservatorio grazie ai tirocini attivati in collaborazione con
le Università.
ACON/FA