26.10.2023 17:59
PARI OPPORTUNITÀ. BORDIN: INSPIEGABILE DIFFERENZA SALARIALE UOMO-DONNA
(ACON) Udine, 26 ott - "La differenza salariale che ancora si
registra oggi tra uomo e donna, a parità di mansioni, è
inspiegabile, assurda, ingiustificabile. Questo gap va colmato
nel minor tempo possibile e proprio per questo ben vengano
iniziative come queste, insieme a qualunque tipo di intervento,
che sia legislativo, normativo o di indirizzo, adottato da
qualsiasi ente, dall'Unione europea al Governo fino al Consiglio
regionale, che mira all'adozione di politiche per la parità di
genere".
Così Mauro Bordin, presidente del Consiglio regionale del Fvg,
che è intervenuto al convegno "Certificazione gender equality.
Cosa non sappiamo", organizzato dalla Commissione regionale per
le pari opportunità tra uomo e donna (Crpo Fvg), nella sede della
Regione di via Sabbadini a Udine. Al convegno era presente anche
il consigliere regionale Massimiliano Pozzo.
Tra i relatori, le esperte in materia Anna Limpido, Federica
Parri, Elena Mocchio e Mariella Triolo, moderate da Donatella
Bianchettin, vicepresidente del Gruppo lavoro impresa formazione
conciliazione dei tempi e istruzione della Crpo. Gli interventi
sono stati dedicati a temi come quello della comunicazione
assertiva e del potenziamento psicologico, così come del lavoro
collegiale che ha portato al documento che ha permesso di
arrivare alla certificazione di genere come strumento, seppur
facoltativo, di crescita. Uno strumento che si basa su precisi
indicatori e che prevede delle premialità nei bandi e degli
sgravi fiscali.
A introdurre il tema la presidente della Crpo Fvg, Dusy Marcolin,
che ha spiegato come "la finalità del sistema di certificazione
della parità di genere alle imprese e organizzazioni è quella di
favorire l'adozione di politiche per la parità di genere e per
l'empowerment femminile, e quindi di migliorare la possibilità
per le donne di accedere al mercato del lavoro, alla leadership e
all'armonizzazione dei tempi di vita. La certificazione, che
attualmente non è obbligatoria, serve ad assicurare una maggiore
qualità del lavoro femminile, promuovendo la trasparenza nei
processi lavorativi, riducendo il gender pay gap, aumentando le
opportunità di crescita in azienda e tutelando la maternità".
Dalla fotografia emersa dal convegno, i numeri sono ancora
lontani dall'essere definiti soddisfacenti: "E' vero che il
nostro territorio - ha spiegato Anna Limpido, consigliera di
parità della Regione Fvg - sul tema delle parità si conferma uno
tra i migliori d'Italia, ma nell'ambito di una classifica che
vede il nostro Paese al penultimo posto a livello europeo in base
ai dati diramati da Eurostat. In merito alla certificazione di
genere, la cui richiesta è possibile da inizio 2022, le aziende
del Fvg aderenti sono solo 26 su una platea di 10.000. Un numero
esiguo ma che confido possa crescere in breve tempo considerando
che ci sono diversi processi certificatori in corso, grazie al
collegamento con il progetto delle società Benefit che motiva
molto le aziende e che sta dando ottimi risultati".
"Tutte le iniziative che si stanno susseguendo in questo periodo
- ha sottolineato Marcolin - servono a introdurre e approfondire
questo argomento con l'obiettivo di diffondere informazione ma
soprattutto di accelerare sul recupero del divario salariale,
abbassando le differenze tra uomo e donna senza trascurare la
necessità di tutela della genitorialità e la conciliazione
vita-lavoro".
Le conclusioni, avvenute dopo un proficuo dibattito che ha
toccato temi come quelli della maternità e della paternità, della
mancanza di posti negli asili nido, di conciliazione lavoro
famiglia, sono state affidate all'assessore regionale a Lavoro,
formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, Alessia
Rosolen, che ha sottolineato come "si tratta di temi che vanno a
ridisegnare la società e che per questo meritano particolare
attenzione, ricordando come l'obiettivo sia quello di lavorare
per una certificazione che non sia meramente una attestazione che
comporta una serie di benefici".
ACON/LI