12.10.2023 17:51
COMUNI. V COMM: CORTE DEI CONTI, PREOCCUPA COSTANTE AUMENTO AVANZO

Nel triennio 2019-21 incremento specie in piccoli centri: "Manca personale". Bordin: "Obiettivo garantire risposte a cittadini"

(ACON) Trieste, 12 ott - In Friuli Venezia Giulia i Comuni non difettano di risorse finanziarie, anzi hanno quasi il problema opposto: quello del denaro congelato, degli avanzi di bilancio che tendono costantemente ad aumentare, e dunque in definitiva di risorse che i cittadini versano, pagando le tasse, ma che poi non rientrano nel circuito economico. E questo fenomeno riguarda in modo particolare gli enti locali meno popolati, al di sotto dei 1000 abitanti.

È questa l'analisi di Emanuela Pesel, presidente della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, che oggi in V Commissione - affiancata dal magistrato contabile Antonella Manca - ha riassunto ai consiglieri convocati dal presidente Diego Bernardis (Fp) i contenuti del Referto sui risultati di amministrazione dei Comuni, un documento che prende in esame il triennio 2019-2021.

La Corte fotografa dunque una realtà a due facce: un sistema della finanza locale in salute, con un avanzo complessivo per i 215 Comuni che passa da 633 a 845 milioni nei tre anni presi in esame ("E l'avanzo è sempre meglio del disavanzo", ha chiarito Manca), ma anche il preoccupante trend dell'aumento di queste risorse disponibili, anche nella quota libera. Facendo la media pro capite, ogni abitante passa da una quota di avanzo disponibile di 431 euro, nel 2019, ai 511 euro del 2021, ma quel che più impressiona è che nei piccoli Comuni questa cifra raddoppia.

Come spiegare la difficoltà a spendere? Con le carenze della macchina amministrativa, i problemi di organico, la difficoltà nel reperire personale in grado di seguire le procedure necessarie per arrivare alla spesa, ha risposto Pesel, che ha fatto riferimento "a un vero cambiamento sociologico, ovvero la difficoltà di trovare risorse umane in tutti i settori della pubblica amministrazione. Gli enti - ha ribadito la presidente - non trovano personale, e anche bandendo i concorsi le assunzioni non sono immediate". A fronte di questa problematica, dal Referto emerge in positivo la riduzione dell'indebitamento degli enti locali (da 842 a 719 milioni) e la buona affidabilità nei pagamenti: in media i fornitori ricevono il dovuto in anticipo rispetto alla scadenza classica dei 30 giorni, anche se pure in questo caso qualche difficoltà viene riscontrata nei municipi al di sotto dei mille abitanti (in ritardo in 1 caso su 4). Quanto invece all'addizionale Irpef, la adottano 166 Comuni su 215, "ma solo una trentina di amministrazioni dipende da questo strumento per arrivare al pareggio, in sostanza i capoluoghi e i Comuni che hanno funzioni di mandamento".

Pesel ha poi messo in evidenza la volontà di dialogo della Corte dei Conti, "tenuta a controllare ma anche a calarsi nella realtà concreta, che è complessa, con l'obbligo di sentire tutte le voci di chi opera nella pubblica amministrazione. E adottando il criterio della tempestività in modo che la sua azione non rimanga fine a se stessa, ma sia davvero utile". Un approccio apprezzato esplicitamente da Bernardis e anche dal presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, che ha partecipato alla seduta lodando "il rapporto di collaborazione e confronto avviato con la Corte dei Conti. Abbiamo ambiti e competenze diverse - ha osservato - ma un obiettivo comune, agire per dare risposte ai bisogni dei cittadini".

La relazione dei magistrati contabili ha innescato un ampio dibattito tra i commissari. Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha l'impressione "che l'avanzo di amministrazione sia molto più alto in Fvg rispetto ad altre regioni", mentre Rosaria Capozzi ha chiesto chiarimenti "sulla natura qualitativa e quantitativa della carenza di personale". Andrea Carli, consigliere del Pd, ha fatto notare "che l'avanzo di amministrazione è stato utilizzato da alcuni enti per ridurre l'indebitamento", invocando nel contempo "decisioni serie e strutturali per risolvere il problema dei piccoli Comuni. Manca ad esempio la verifica puntuale su come i Comuni impiegano i contributi ricevuti dalla Regione". Auspica soluzioni anche la collega dem Manuela Celotti, che ha parlato di "mille dipendenti in meno nei Comuni nel periodo dal 2015 al 2021. E il problema vero è come pensare di trattenere nei municipi personale che spesso appena può va altrove. È anche un tema di retribuzione e di possibilità di carriera. E serve un ragionamento di sistema, su questo deve entrare in campo la Regione". Celotti si è anche rammaricata "per l'assenza di molti consiglieri di Maggioranza e dello stesso assessore Pierpaolo Roberti", provocando la replica di Bernardis che le ha spiegato come l'esponente di Giunta si fosse in precedenza giustificato in quanto impegnato in Carnia in un incontro con alcuni sindaci e il procuratore del Tribunale dei minori.

Sul tema dei piccoli Comuni è tornato Enrico Bullian (Patto-Civica), convinto che "sotto determinate soglie di abitanti gli enti locali non ce la possano fare, la strada delle fusioni è l'unica sostenibile". Quanto all'addizionale, "qualche municipio l'ha utilizzata per estinguere in anticipo i mutui e non farli pesare sulla spesa corrente". Francesco Russo (Pd) è convinto che sia in gioco "il tema della qualità complessiva della pubblica amministrazione, che diventa anche un tema di credibilità. Di certo professionalità e assunzione di responsabilità da parte del personale vanno ben remunerate". "Cosa succederà quando gli attuali dipendenti andranno in pensione?", si è chiesta la dem Laura Fasiolo, convinta che occorra "pensare a un sistema di tutoraggio".

A nome della Maggioranza, il capogruppo di Fp Mauro Di Bert ha parlato del problema "delle norme che cambiano di continuo e che toccano i vari livelli europeo, nazionale e regionale: dobbiamo riuscire a semplificare. Ma io sono convinto - ha replicato a Bullian - che i piccoli Comuni non debbano sparire, specie quelli di montagna che sono un presidio, ma differenziando la loro attività rispetto a quelli medio-grandi, senza imporre certificazioni anti-corruzione anche ai municipi di poche centinaia di abitanti". ACON/FA-fc



  • Diego Bernardis (Fp), presidente della V Commissione, accanto a Emanuela Pesel, presidente della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti
  • L'intervento di Mauro Bordin, presidente del Cr
  • Rosaria Capozzi (M5S) e, a destra, Laura Fasiolo (Pd)
  • Francesco Russo (Pd)
  • Mauro Di Bert, capogruppo di Fp
  • Enrico Bullian (Patto-Civica)
  • Manuela Celotti (Pd)
  • L'intervento di Andrea Carli (Pd)