14.09.2023 18:13
DIRITTI DONNE. BORDIN A INCONTRO CISL: NO A INTEGRALISMO IDEOLOGICO
(ACON) Udine, 14 set - Il 16 settembre di un anno fa moriva a
soli 22 anni l'iraniana Mahsa Amini. Mentre era con la sua
famiglia a Teheran, la giovane fu fermata e arrestata dalla
polizia locale con l'accusa di non indossare appropriatamente
l'hjiab. La ragazza, deceduta dopo tre giorni di coma, presentava
ferite riconducibili a un pestaggio, come confermato da diversi
testimoni. La tragica scomparsa sollevò proteste in Iran e
manifestazioni in tutto il mondo con rivendicazioni perpetrate
attraverso alcune azioni simboliche come l'atto di tagliarsi i
capelli. La morte di Mahsa Amini è diventata il simbolo della
condizione femminile sotto la Repubblica dell'Iran.
"In alcuni Paesi l'integralismo ideologico porta a conseguenze
tragiche come accaduto alla giovane Mahsa Amini. In Occidente
invece si assiste alla perdita dei valori su cui abbiamo fondato
la nostra società. Queste due realtà tanto diverse coesistono in
un mondo caratterizzato da un progresso tecnologico senza freni".
Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale, Mauro
Bordin, all'incontro pubblico organizzato a Udine, in occasione
del primo anniversario del tragico evento, dal coordinamento Cisl
Fvg, per affrontare il tema dei diritti negati e quello
dell'integrazione.
"Quando le donne vengono private dei diritti fondamentali,
l'indignazione cresce grazie all'evoluzione che, nel corso dei
secoli, la nostra società ha perseguito. Dobbiamo combattere con
la forza delle idee - ha aggiunto Bordin - cercando di
trasmettere a questi Paesi valori quali libertà e uguaglianza. La
possibilità di un cambiamento serio e radicale, però, può
avvenire solo dall'interno: la cultura non si impone, così come
la crescita di un popolo non si realizza con la forza".
"L'uguaglianza di diritti e doveri fra uomini e donne è alla base
dell'integrazione. Chi arriva in Occidente - ha messo in evidenza
il presidente dell'Aula - non può disattendere i nostri valori.
Lo stesso principio vale ovviamente per tutti".
Il massimo rappresentante del Consiglio ha concluso evidenziando
che "lo Stato deve dare un segnale forte di fronte agli omicidi e
alle violenze sulle donne a cui stiamo assistendo anche nel
nostro Paese".
Oltre a Bordin è intervenuta Luciana Zamolo, coordinatrice
regionale Donne Fnp Cisl, che ha portato un forte messaggio
sull'importanza della trasmissione dei valori e dei modi di
essere alle nuove generazioni, in quanto tutti gli esseri umani
possiedono la stessa dignità e la stessa voglia di raggiungere e
conservare la libertà.
Durante l'incontro è stato proiettato il documentario "Be my
voice" come preludio alla tavola rotonda moderata da Anna Piuzzi,
alla quale sono intervenuti Alessia Cisorio, coordinatrice Donne
Cisl Fvg, Ahmed Faghi Elmi, presidente Anolf Fvg, Taher
Djafarizad, presidente Neda Day di Pordenone, don Luigi Gloazzo,
direttore regionale Caritas Fvg, e Marco Orioles, sociologo e
giornalista.
ACON/AD-fa