18.07.2023 11:11
STRAGE VIA D'AMELIO. BORDIN RICORDA VITTIME MAFIA E ALTRUISMO COSINA

Il presidente Cr a 31 anni da attentato contro Borsellino e sua scorta, della quale faceva parte agente triestino

(ACON) Trieste, 18 lug - "Ci sono momenti e immagini della storia che non si dimenticano, nel bene e nel male: uno di questi è la strage di via D'Amelio, il terribile attentato che il 19 luglio del 1992 uccise il magistrato anti-mafia Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta, a soli due mesi dalla barbara uccisione del giudice Giovanni Falcone a Capaci".

Così Mauro Bordin, presidente del Consiglio regionale, ricongiunge i fili della memoria alla vigilia dell'anniversario di un evento che allora sembrava sancire la sconfitta dello Stato di fronte alla criminalità organizzata.

"Quell'estate di 31 anni fa fu davvero durissima per il nostro Paese, ma le istituzioni hanno saputo rialzare la testa, come ha dimostrato in tempi recenti la cattura del boss Matteo Messina Denaro. Anche se la lotta alla criminalità organizzata non è certamente finita, e va combattuta a tutte le latitudini".

Tra le vittime della strage ci fu anche il poliziotto triestino Eddie Walter Cosina, "che diede una grande lezione di altruismo e dedizione - ricorda Bordin - scegliendo di trasferirsi a Palermo al posto di un suo collega che era diventato padre da poco: erano anni caldissimi e quella decisione richiedeva davvero un enorme coraggio. Anche per questo la sua memoria va onorata, così come quella di Emanuela Loi che era la prima donna a far parte di una scorta e venne uccisa assieme a Borsellino e agli altri agenti quel giorno a Palermo". ACON/FA



  • Mauro Bordin, presidente del Consiglio regionale Fvg