12.06.2023 13:34
TRIESTE LIBERATA. BORDIN: LA STORIA INSEGNA GLI ERRORI DA NON RIPETERE
(ACON) Trieste, 12 giu - "Oggi celebriamo la liberazione di
Trieste dal terrore", ha detto il presidente del Consiglio
comunale, Francesco di Paola Panteca, alla cerimonia organizzata
presso il municipio e in piazza dell'Unità d'Italia, il salotto
del capoluogo regionale.
All'assessore comunale Everest Bertoli il compito di ripercorrere
i fatti segnati da "processi sommari, uomini e donne gettati
nelle foibe e 40 giorni di terrore titino" che Trieste visse dal
1 maggio all'11 giugno 1945, quando le truppe del IX Corpus del
cosiddetto Esercito popolare di liberazione dell'allora
Jugoslavia furono costrette a ritirarsi in seguito agli accordi
di Belgrado, ratificati il 12 giugno di 78 anni fa a Duino dai
generali Morgan e Jovanovic, in base ai quali la Venezia Giulia
veniva divisa in due parti rispettivamente e provvisoriamente
occupate, in attesa dei trattati di pace, dagli eserciti
anglo-americano e jugoslavo.
"La storia ci impegna a ricordare ciò che è successo e a non
dimenticare, con la forza di voltare pagina e trarre insegnamento
dalle esperienze che i nostri territori hanno vissuto", ha invece
commentato il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin,
prendendo parte ai momenti più salienti della cerimonia, che si
concluderà in serata con l'ammainabandiera.
"Questa celebrazione - ha aggiunto Bordin - rappresenta la
volontà di dimostrare con convinzione l'importanza che la
liberazione ha avuto per Trieste e il Friuli Venezia Giulia. Non
si può dimenticare i tantissimi innocenti che hanno perso la vita
in massacri inutili; tutte le vittime devono essere ricordate con
pari rispetto, a prescindere da chi sia stato il carnefice di
turno".
"Oggi viviamo in una regione che ha saputo fare del suo
plurilinguismo un punto di forza, perciò siamo orgogliosi di
tutti gli sforzi e degli impegni che nel corso degli anni hanno
consentito di giungere a questo risultato. Resta la
responsabilità di continuare lungo questa strada, rafforzando
sempre più un messaggio di pace, convivenza e progresso per le
nostre comunità", ha sottolineato ancora il presidente
dell'Assemblea legislativa del Fvg.
"Chi, invece, vede divisioni non coglie il significato di queste
iniziative - ha ammonito -, ovvero ricordare gli episodi storici
che hanno registrato ingiustizie e atti criminali da più parti e
cercare di dare pace, per quanto possibile, ai familiari delle
vittime. È necessaria, al contempo, una volontà comune di voltare
pagina, di considerare gli errori del passato qualcosa da non
ripetere, ma che non può essere elemento di divisione attuale".
ACON/RCM