31.05.2023 12:34
ALPINI. GIORNATA CELEBRATIVA IN AULA. BORDIN: GRAZIE DA TUTTO IL FVG
+++Fedriga: qui siete sempre di casa. Favero, presidente Ana:
tenaci come voi, legame speciale+++
(ACON) Trieste, 31 mag - Con le immagini dell'adunata nazionale
di Udine ancora nitide nella mente, il Consiglio regionale ha
espresso oggi in aula un enorme e collettivo grazie agli alpini
in armi e in congedo, dando una prima attuazione alla legge
approvata a larghissima maggioranza nel 2022. È proprio "grazie"
la parola scelta dal presidente dell'Aula, Mauro Bordin, per
"esprimere il sentimento nei confronti delle penne nere: vi
dobbiamo gratitudine per la vostra storia, i vostri ideali, le
tradizioni, il senso di identità e i valori. A dirvelo oggi non
ci sono soltanto 49 persone, ma l'intera comunità regionale".
Bordin aveva accanto a sé Sebastiano Favero, presidente nazionale
dell'Ana, e gli alpini che sono a capo delle sezioni del Fvg:
Ennio Blanzan per la Carnia, Antonio Ruocco per Cividale, Ivo Del
Negro per Gemona, Paolo Verdoliva per Gorizia, Ilario Merlin per
Pordenone, Paolo Candotti per Trieste e Dante Soravito de
Franceschi per Udine. "È un piacere vedere qui in aula i labari
che testimoniano tanti valori e tanta storia", ha aggiunto il
presidente prima di fare riferimento alla recente Adunata di
Udine per sottolineare quanto "abbia rinsaldato il legame
profondo tra le genti del Friuli Venezia Giulia e il Corpo degli
alpini. In quei giorni c'è stato un abbraccio collettivo, con
tante comunità che si sono preparate all'accoglienza organizzando
eventi e incontri".
La legge che dispone "riconoscenza alla solidarietà e al
sacrificio degli Alpini" prevede una Giornata regionale da
celebrare ogni 20 maggio, una data che ricorda la riunione del
1976 a Gorizia in cui l'Ana progettò i cantieri per la
ricostruzione del Friuli terremotato: "Quest'anno non abbiamo
potuto rispettare in modo preciso quella data a causa delle
elezioni e dell'adunata nazionale - ha spiegato il presidente - e
dunque abbiamo scelto di organizzare questa cerimonia in aula.
Adesso il nostro obiettivo è programmare la Giornata del 20
maggio 2024, preparando un bell'evento assieme alle sezioni Ana
della nostra regione".
"Quel che fecero gli alpini nel post-terremoto ormai è storia -
ha sottolineato ancora Bordin - ed è nostro dovere farla
conoscere e trasmetterla alle nuove generazioni. Anche se il
compito dell'Ana non è sempre facile perché l'abolizione della
leva obbligatoria ha creato difficoltà di ricambio generazionale:
su questo aspetto ci sono dei ragionamenti in corso e vedremo se
qualcosa cambierà".
A portare i saluti della Giunta, prima degli interventi dei
rappresentanti Ana, è stato direttamente il governatore.
Massimiliano Fedriga ha definito gli alpini "uomini su cui
sappiamo di poter contare, che lavorano in silenzio. Gli alpini
hanno senso dello Stato e della comunità - ha rimarcato il
presidente della Giunta - e l'hanno dimostrato anche durante la
pandemia donando la loro esperienza alla macchina organizzativa
dello Stato. Le sezioni dell'Ana svolgono un ruolo importante
anche nella valorizzazione dell'ambiente montano, collaborando
con il Cai. Sono e saranno - ha concluso Fedriga - sempre di casa
in Friuli Venezia Giulia, parte integrante della nostra storia".
Con il cappello alpino in testa, il presidente nazionale Favero
ha voluto sottolineare che con il Fvg c'è davvero un legame
speciale, nel segno della comune caratteristica della tenacia:
"Il terremoto del Friuli ha consolidato un'intesa che era nata
già negli anni tragici della Grande guerra, e che si è rinsaldata
con il ritorno completo di Trieste all'Italia, un momento
importante di identità". Favero ha poi lanciato due messaggi. Il
primo riguarda lo stile degli alpini ("Anche oggi siamo in
Romagna a dare il nostro contributo con l'atteggiamento che ci è
tipico, quello del fare, ma con grande competenza e preparazione
perché nelle emergenze serve anche questo, altrimenti non si
possono salvare vite umane") e il secondo i loro ideali più
profondi: "Lasciatemelo dire: non siamo dei guerrafondai - ha
sottolineato il presidente nazionale Ana - ma uomini che lavorano
per la condivisione e per la pace: non a caso l'alto Segretariato
degli ex premi Nobel ci ha consegnato un premio proprio per il
nostro impegno in questo senso. E anche l'adunata di Udine ha
dimostrato quanto, in una società profondamente individualista,
sia importante la capacità di condividere e stare assieme".
A nome di tutte le sezioni Ana regionali, è toccato al gemonese
Del Negro soffermarsi sul terribile 1976 del terremoto e su
quella riunione del 20 maggio che, su spinta dell'allora
presidente nazionale Franco Bertagnoli, fece nascere sul
territorio 11 cantieri di lavoro da cento persone ciascuno, per
avviare la ricostruzione. "L'obiettivo - ha ricordato Del Negro -
era dare un tetto alle famiglie prima che arrivasse l'inverno.
Gli alpini furono operativi già da metà giugno ad Attimis, Buja,
Gemona, Villa Santina, Majano, Moggio Udinese, Osoppo, Cavazzo
Carnico, Pinzano al Tagliamento e Vedronza. Venimmo anche scelti
dal Congresso degli Stati Uniti come referenti di un programma di
aiuti da 53 miliardi di lire, grazie al quale furono realizzati
centri per anziani, istituti scolastici e case dello studente".
Una grande spinta alla nascita della Protezione civile e al
successivo accordo con la Regione Fvg, siglato nel 1992, che
prevede l'impegno degli alpini a mobilitarsi in caso di
emergenze. "Noi sentiamo - ha concluso Del Negro - di essere
eredi di quell'altruismo. E abbiamo fatto nostra la frase simbolo
di quegli anni: il Friuli ringrazia e non dimentica".
ACON/FA-fc