26.05.2023 13:06
SALUTE. BORDIN A CONVEGNO UD: PIÙ AUTONOMIA PER MIGLIORARE SISTEMA
(ACON) Udine, 26 mag - Autonomia è una parola-chiave anche in
tema di sanità. Ne è convinto Mauro Bordin, presidente del
Consiglio regionale, intervenuto in apertura del convegno
organizzato da Nursind e Uilfpl nella sala congressi Executive di
Udine sull'ampio argomento delle "risposte del territorio ai
bisogni di salute".
"È vero - ha premesso Bordin - che ci siamo presi in carico le
politiche sanitarie e che vi destiniamo ingenti risorse, pari al
55-60 per cento del bilancio regionale, ma su alcune materie
ancora non possiamo decidere autonomamente. Su gestione del
personale, contratti, retribuzioni, prestazioni, servirebbero una
maggiore elasticità e una piena autonomia operativa. Spero che il
percorso di autonomia differenziata avviato a livello nazionale
possa essere l'occasione per ottenere questi maggiori spazi di
manovra".
Introdotto da Stefano Bressan, segretario regionale Uil Fpl, e
dal vicedirettore di Nursind Udine, Damiano Devetti, Bordin ha
detto che "la mission dei prossimi 5 anni è certamente la sanità,
il settore nel quale sono emerse inevitabilmente le maggiori
criticità alla luce degli anni difficili che abbiamo
attraversato. Ci rendiamo conto che ci sono aspetti sui quali
bisogna lavorare, e dobbiamo essere consapevoli del fatto che le
risposte in qualche caso non potranno essere immediate: penso ad
esempio alla carenza di personale, dove mi auguro che a livello
nazionale si facciano le scelte giuste perché non possiamo
permetterci di sbagliare".
Fondamentale, in questo percorso, sarà l'ascolto del territorio e
degli operatori. "L'abbiamo fatto negli ultimi cinque anni e
continueremo a farlo", ha promesso il presidente della massima
Assemblea legislativa, che ha voluto "ringraziare ancora una
volta il personale sanitario per il suo impegno e anche per la
pazienza: sappiamo che spesso lavorate in condizioni non
semplici. Il nostro compito è quello di migliorare queste
condizioni, attuando la collaborazione tra strutture hub e spoke
che è il cuore della riforma approvata nella scorsa legislatura.
Come Consiglio regionale - ha ricordato ancora Bordin -
cercheremo di stare vicini all'assessore ma anche di fungere da
stimolo per migliorare, nel rispetto del nostro ruolo che è
quello di confrontarsi, fare le leggi, sollecitare risposte e
indicare obiettivi e impegni attraverso interrogazioni e mozioni.
Vi invito anzi a considerare ogni consigliere regionale come una
boa di segnalazione sul territorio, per indicargli difficoltà e
formulare proposte".
Un impegno che coinvolgerà a tempo pieno Carlo Bolzonello,
consigliere regionale del gruppo Fedriga presidente e nuovo
presidente della III Commissione consiliare che si occupa proprio
di Salute. "Fino a ieri sono stato un operatore come voi, che si
chiedeva 'come mai non fanno questo o quell'altro?' - ha detto
Bolzonello nel suo indirizzo di saluto - e adesso mi ritrovo in
un altro mondo, dove però vedo che circolano gli stessi temi:
l'importante è che le decisioni arrivino alle persone, a chi
curiamo ogni giorno. Certamente dobbiamo semplificare il nostro
linguaggio e farci capire dalla comunità. E pur discutendo anche
vivacemente al nostro interno dobbiamo usare un linguaggio
rassicurante verso gli utenti, che non devono perdere fiducia nel
Servizio sanitario regionale".
I rappresentanti sindacali hanno posto alla parte politica il
tema del Piano di emergenza urgenza ("Perfetto per come è stato
redatto dalla Regione, ma adesso va applicato", ha suggerito
Bressan) e della destinazione delle risorse aggiuntive, prima di
dare spazio alle relazioni di dirigenti e coordinatori della
Sanità regionale.
Bordin ha voluto introdurre anche un tema "non direttamente
connesso all'incontro, ma centrale per la nostra società",
ispirandosi a un'immagine diffusa dal monitor del convegno,
quella di una donna in dolce attesa. "Credo che la denatalità sia
il problema principale - ha detto il presidente - e se non viene
affrontato oggi, con nuovi servizi ma anche con interventi
culturali che mettano al centro la famiglia, rischiamo di vivere
tra 15-20 anni situazioni davvero difficili: non verrebbero a
mancare solo medici e infermieri, ma anche tante altre categorie
di professionisti. Si tratta dunque di un tema da mettere al
centro dell'agenda politica a livello regionale e nazionale".
ACON/FA