16.09.2025 16:42
FRIULANO. BORDIN INCONTRA VERTICI ARLEF: LINGUA PATRIMONIO DI TUTTI
(ACON) Udine, 16 set - La lingua friulana come un bene prezioso
da tutelare. I risultati del grande impegno degli insegnanti
nelle scuole, per trasmettere le conoscenze di base a bambini e
ragazzi. La frontiera, cruciale, delle nuove tecnologie. E
infine, ma forse più importanti di tutti, i numeri. Ovvero le
440mila persone che in regione parlano abitualmente in
marilenghe, a cui si aggiungono altri 300mila che il friulano
comunque lo comprendono.
Numerosi i temi affrontati nel corso del cordiale incontro
istituzionale tra il presidente del Consiglio regionale, Mauro
Bordin, e i vertici dell'Arlef. Nella sede dell'Agenzia regionale
per la lingua friulana, in via Prefettura a Udine, il presidente
Eros Cisilino, supportato dal direttore William Cisilino, ha
esposto al massimo rappresentante dell'Assemblea legislativa
successi e criticità nella quotidiana azione di promozione della
lingua.
Il presidente dell'Arlef si è soffermato in particolare sulla
collaborazione da poco instaurata con l'associazione degli
Udinese club, sui progetti nell'area goriziana e cividalese,
sulla produzione dei dizionari locali che, dopo la prima
esperienza di Rigolato, si intende realizzare in modo più ampio e
organico. Tra i progetti in evoluzione, grande importanza
rivestono gli investimenti nelle nuove tecnologie, vedi il
riconoscimento vocale che consente una traduzione rapida in
friulano anche su Google, uno strumento che il presidente
Cisilino vuole rafforzare e per il quale ha chiesto il sostegno
della Regione con l'obiettivo di realizzare una app aggiornabile
in modo più diretto e semplice, dal momento che non è affatto
facile interfacciarsi con i giganti del web.
Il presidente dell'Aula ha chiesto informazioni in particolare
sull'andamento dei progetti scolastici, dove l'insegnamento del
friulano si scontra inevitabilmente con le dinamiche
demografiche: sempre meno bambini, e un numero crescente di
alunni provenienti da altre regioni d'Italia e del mondo. Ma
rimane pur sempre positivo il dato del 70-80 per cento di "sì"
delle famiglie all'insegnamento del friulano alle elementari.
Dove i piccoli studenti possono contare, grazie al sostegno della
Regione, su un sussidiario in marilenghe di pregevole fattura,
che alla fine del ciclo di studi viene loro regalato.
"In questi anni - ha commentato Bordin - sono stati messi in
campo strumenti di promozione molto importanti, con investimenti
mirati su scuola e nuove tecnologie e con la collaborazione con
altre realtà del territorio. L'obiettivo naturalmente è portare
il friulano ovunque perché siamo consapevoli dell'importanza
della lingua, un vero patrimonio per la nostra identità, da
tramandare alle future generazioni".
"L'impegno dell'Arlef e della Regione è enorme - ha aggiunto il
presidente del Cr Fvg - ma naturalmente molto dipende da quel che
avviene in famiglia: dobbiamo tener presente che il tessuto
sociale del Friuli è cambiato e dunque questo percorso risulta
più complicato rispetto al passato. I numeri che ho appreso oggi
sono comunque incoraggianti, se consideriamo i mutamenti avvenuti
all'interno della società".
Ha incuriosito Bordin anche la "classifica" tra le aree dei
parlanti friulano in provincia di Udine, che in questo momento
vede al primo posto la Collinare, davanti al medio Friuli e a due
realtà in qualche modo antitetiche: "Nella Bassa friulana - ha
spiegato infatti Eros Cisilino - c'è una buona predisposizione a
parlare in marilenghe, ma le conoscenze sono migliorabili. In
Carnia e nella montagna friulana invece c'è un ottimo livello di
conoscenze, ma lo status della lingua friulana non viene valutato
come meriterebbe".
ACON/FA