01.11.2024 13:02
COMMEMORAZIONI. BORDIN: SCUSA NON CANCELLA PASSATO, É AMMETTERE ERRORI
(ACON) Gonars, 1 nov - "Nel nostro vocabolario, esiste
un'espressione tanto semplice quanto potente, che è: 'Chiedo
scusa'. Che non significa cancellare il passato, perché il
passato rimane e va letto, ma significa chiedere scusa degli
errori commessi e delle vittime innocenti causate. Oggi l'Italia
è un Paese libero e democratico, che ha la forza e la voglia di
riconoscere le azioni ignobili che segnano il suo passato".
Lo ha affermato in apertura di discorso il presidente del
Consiglio regionale, Mauro Bordin, prendendo parte alla cerimonia
commemorativa organizzata a Gonars. Con lui, a rappresentare
l'Assemblea legislativa regionale, i consiglieri Mauro Di Bert,
Francesco Martines, Serena Pellegrino e Massimiliano Pozzo.
La storia del campo di internamento di Gonars è nota: costruito a
fine '41, per circa due anni fu destinato a rinchiudervi i civili
della cosiddetta Provincia italiana di Lubiana (anche 6.000
persone contemporaneamente, il doppio delle capacità ricettive)
rastrellati dall'esercito italiano, tutti ritenuti potenziali
oppositori dell'occupazione; ne morirono di stenti e malattia
circa 500, tra cui una settantina di neonati.
E quella storia da allora si rammenta, per non ripeterla, con le
cerimonie presso l'area monumentale e l'ex campo. Furono le
autorità jugoslave, nel 1973, a costruire nel cimitero cittadino
un sacrario, opera dello scultore Miodrag Zivkovic, dove in due
cripte oggi giacciono i resti di 471 tra sloveni e croati, morti
internati. Del campo invece non è rimasto più nulla, perché i
gonaresi riciclarono i materiali per altre costruzioni, come
l'asilo.
"Oggi Italia, Slovenia e Croazia - ha commentato ancora il
presidente Bordin - sono tre Stati che dialogano, collaborano e
si stimano reciprocamente. Giornate come quella di oggi sono la
testimonianza di come si possa superare quanto di negativo è
accaduto in passato e creare condizioni di collaborazione tra
popoli. La nostra è vicinanza alle vittime e al contempo punto da
cui partire per imparare, per un presente e un futuro migliori".
Dal sindaco Ivan Diego Boemo sono giunte parole di cordoglio per
le tante vittime della guerra e per le loro famiglie, con uno
sguardo ai giovani, "affinché capiscano la storia e ne
riconoscano gli errori, anche se le nostre parole sembrano non
trovare ascolto negli scontri che imperversano in Ucraina, in
Libano, in Israele, lungo la striscia di Gaza. Ma proprio per
questo, non possiamo arrenderci".
Al discorso del primo cittadino di Gonars sono seguite le
riflessioni di Antonella Listan, presidente dell'Associazione
nazionale partigiani d'Italia (Anpi), della segretaria di Stato
presso il ministero degli sloveni oltreconfine e nel mondo, Vesna
Humar, e della console generale della Croazia a Trieste, Nevenka
Grdinic.
ACON/RCM