31.10.2024 16:45
TUTELA AMBIENTE. BORDIN: CANALE SCOLMATORE CORNO ESEMPIO DA REPLICARE
(ACON) Rive d'Arcano, 31 ott - "E' un momento importante per
comprendere l'efficacia degli interventi realizzati negli ultimi
anni per scongiurare drammatiche alluvioni. Ma anche l'occasione
per guardare al futuro e capire quali azioni intraprendere, a
garanzia di una maggiore protezione del nostro territorio e di
chi vi abita".
Così il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, al
convegno promosso a Rive d'Arcano dal Consorzio di bonifica della
pianura friulana a vent'anni esatti dell'entrata in funzione del
canale scolmatore del torrente Corno. Era il 31 ottobre del 2004.
L'infrastruttura era appena stata ultimata e sul territorio si
abbattè una forte ondata di maltempo. Entrò subito in funzione
evitando più volte, anche negli anni successivi, allagamenti che
avrebbero messo a dura prova un'area vastissima: San Daniele del
Friuli, Rive d'Arcano e giù a valle, fino a Codroipo e Varmo.
"Quest'opera, ma anche altri interventi realizzati ad esempio
sulle arginature dei corsi d'acqua, uniti alla costante
manutenzione - ha spiegato Bordin -, testimoniano come la Regione
abbia investito in modo saggio ed efficace sulla riduzione del
rischio idrogeologico. Ma gli eventi meteo estremi sono sempre
più frequenti, anche alle nostre latitudini, e proprio per questo
è necessaria un'attenta programmazione degli interventi da
realizzare. Dobbiamo essere tutti uniti, oggettivi e concreti,
per preparare il territorio ad affrontare gli effetti del
cambiamento climatico".
"Tra le azioni in programma, c'è il canale scolmatore
Cormor-Torre, che in caso di precipitazioni molto intense
convoglierebbe le acque del Cormor dalla zona di Tricesimo fino a
Salt di Povoletto. Un'opera molto simile a quella che proprio
oggi compie 20 anni. La Regione ha già ottenuto un finanziamento
di 80 milioni per le opere preliminari (ovvero la sistemazione
della parte terminale dell'asta del Torre-Isonzo)", fa sapere
Bordin. Il suo auspicio è che "attraverso un intervento del
Governo, si possano ottenere anche i fondi necessari, circa 140
milioni, per la realizzazione del canale vero e proprio, così da
mettere in sicurezza un'altra vasta area del Friuli Venezia
Giulia".
Messaggio recepito dalla viceministro dell'Ambiente e Sicurezza
energetica, Vannia Gava, presente all'incontro assieme ad una
nutrita rappresentanza di sindaci e consiglieri regionali:
Manuela Celotti, Massimo Moretuzzo, Roberto Novelli, Edy
Morandini e Moreno Lirutti. Inoltre Marina Colaizzi, segretario
dell'Autorità di bacino Alpi Orientali, e i vertici del Consorzio
di bonifica, presieduto da Rosanna Clocchiatti.
"Colgo questa occasione - ha concluso Bordin - per ringraziare
il Consorzio di bonifica della pianura friulana e gli altri enti
che sono attuatori concreti dei lavori finanziati dalla Regione,
nonché preziosi interlocutori per l'individuazione degli
interventi necessari a garantire una maggiore sicurezza dei
territori e dei cittadini".
ACON/AA-rcm